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Ora

Io piango, ma non sono triste, ho un'emozione così grande che mi fa piangere. Non ci speravo più, parlavo appunto in questi giorni dei "sogni politici" con il Trespolo e gli raccontavo di essere molto delusa, di non credere più in questi sogni. Ma sbagliavo. Un'oretta fa passeggiando per Borgo mi trovo un ragazzo che abbracciandomi mi dice Marì hai saputo la notizia, non so, cosa c'è Francesco? Ma come non lo sai te??? E dimmi no? Marì Marì!! vai a comprare Il Manifesto e leggi. Il titolo di spalla dice Piangi, Argentina  e leggendolo davanti al giornalaio ho cominciato a piangere, mentre lui sorrideva e ripeteva hai visto hai visto Marì? Eh si, un sogno che si avvera, la Corte Suprema Argentina ha dichiarato incostituzionali le leggi di ubbidienza dovuta e punto finale (le metto in minuscola che non meritano la maiuscola). Questo vuol dire che tutti i militari argentini che oggi godono della libertà dopo aver fatto quello che hanno fatto, possono essere giudicati e state sicuri, saranno dichiarati colpevoli. E' un giorno storico per noi argentini, o per molti di noi, per me lo è tanto.
Mi sono ricordata la mia prima manifestazione "senza paura" contro i militari, stavano già andando via, non se ne poteva più. Camminavo con mio fratello verso la strada dove si svolgeva questa marcia imponente e sentivo il bum bum dei passi della gente e già il mio cuore scoppiava, mio fratello (sopravvissuto a 3 anni di carcere non so per quale miracolo) mi presse per mano e dice dai gringa, fatti coraggio. Arrivati sull'Avenida Corrientes vedo l'immenso gruppo delle Madri de Plaza de Mayo avvicinarsi, una di loro sulla sedie a rotelle e l'immancabile fazzolettino bianco sulla testa, vedendo che piangevo si avvicina chiedendomi di abbracciarla mi dice "grazie". Per loro, per le madri e le nonne dei bambini desaparecidos, per tutti i desaparecidos, per tutti quelli che non sono desaparecidos ma che hanno visto la propria vita rovinata, per mio fratello che ha saputo in carcere della morte di mio padre ma solo tre mesi dopo, per i ragazzi tornati al mio paese fuori di testa dopo le torture subite, per mia madre che solo lei sa cosa ha vissuto negli anni di carcere di mio fratello, per i bambini che ancora non si trovano, per le migliaia di ragazzi che non si sa che fine hanno fatto. Per tutti loro oggi è un giorno pieno di speranze. Oggi si comincia a fare giustizia.

Oraultima modifica: 2005-06-15T16:04:17+02:00da
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