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Un Flash

Poco fa mi è capitata fra le mani una fotocopia di un documento di una persona che si chiama Eraldo e ho avuto un flash. Da noi esiste questo nome ma con la H, Heraldo.
Ed Heraldo è stato un personaggio che ha segnato un po' la mia vita. Abitava vicino a casa. Non so dirvi che età poteva avere, è di quelle persone che arrivate ad un certo punto non hanno più età, sono sempre piccoli, sono sempre bambini. Era molto legato a mia madre, ma tanto anche a me. Fumava ma non comprava mai le sigarette. Io quindi le rubavo a mio padre o a mia zia e le regalavo a lui.
Certe volte passava per la porta di casa e fischiava, sapevo che aspettava una sigaretta, allora io mi davo da fare e correvo a portargliela. Sorrideva e andava a fare il suo lavoro.
Il suo lavoro lo faceva a 100 metri da casa mia quando allora li c'era il capolinea di tutti gli autobus che passavano per la mia città. E lui annunciava a voce alta il bus che stava partendo, dove andava o quello che stava arrivando e da dove. Non era un lavoro che gli avevano dato, se lo era inventato lui. E nessuno gli diceva di non farlo. Era perfino comodo per tutti. E veniva pagato dagli "usuari" del suo servizio con sigarette e qualche bicchierino di vino bianco che tanto gli piaceva.
Non gli piaceva molto farsi la doccia ed era cura di mia madre convincerlo a farla. Ogni tanto ci riusciva. Ma io avevo un compito assegnatomi da lui. Tagliargli i capelli. Tranne una ciocca che lui, mentre io lo pettinavo sotto il sole nel nostro giardino, prendeva e teneva stretta fra i denti. Quella non si poteva toccare, il resto si, tranquillamente. Sssei grrrande mi diceva, e se ne andava contento.
Me ne andai a Buenos Aires e lo vedevo di meno, ma sempre che mi incontrava pretendeva il taglio di capelli, e io sempre lo accontentavo.
Un giorno ero in bus a Buenos Aires con un'altra ragazza. Seduto davanti a noi c'era un bambino con sua madre. Ogni tanto si girava, sbabava e sorrideva. Dopo alcun sorrisi suoi, questa ragazza mi dice: la prossima volta che mi sbava le do uno schiaffo. Lo schiaffo lo presse immediatamente lei, da me, e scesi subito del bus. Il bambino era come Heraldo, era un bambino con la Sindrome di Down.
Un Flashultima modifica: 2005-10-04T17:41:39+02:00da
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