Volevo

scrivere un post per parlare della Pasqua, di quello che dovrebbe rappresentare in questo momento, volevo parlare del terremoto, che mi ha toccato e mi sta toccando in una maniera che io non immaginavo, non faccio che pensare a quella povera gente, volevo parlare dell’enorme solidarietà che ho visto in questi giorni a Roma da parte della gente comune, tanta quanta ne ho vista questa mattina nel mio piccolo paese.

Volevo parlare di quanta attenzione dovrebbero mettere le persone quando si rapportano con le altre, quando ci si mettono di mezzo gli affetti. Perché, come ha detto una signora di Onna, sopravvissuta al terremoto: “dopo che hai perso gli affetti, ti rimane il NULLA”.

Volevo parlare di tutto questo ma non ne ho voglia. Magari la prossima volta.

Volevoultima modifica: 2009-04-11T15:03:33+02:00da largen
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14 pensieri su “Volevo

  1. Allora si, faccio parte del club pdg, eccome.

    Dimmi, Largen, se questo mezzo che è il blog non è forse lo strumento col quale ci potremmo (ci siamo, in futuro magari ancora lo faremo) conoscere ? Ci conosciamo attraverso quello che scriviamo. Per me è normale che io legga quello che scrivete. E mi fa sempre piacere vedere che in ogni caso conservate (tutte voi) uno spirito d’allegria e divertimento qui. Bacio

  2. Quando lo vedi salutami tanto l’Imperf, che ogni volta che lo vado a salutà non mi caga manco di striscio. Che modi sono ! (ahahahah!)

    Avverto un pizzico di nostalgia, unita a delusione nelle tue parole. Io credo che chi anno prima chi dopo abbia aperto il blog con uno scopo, comunque farsi conoscere (tralasciamo la sintassi, che mi rendo conto se n’è andata a farsi friggere !). Mi dicono sempre che ho un blog troppo impersonale, e per questo motivo sarebbe difficile da seguire, o comprendere. Io credo che se si è attenti non c’è nulla che non si comprenda, e che poi in ogni caso non è un gran problema. A volte basta ritrovarsi per sorridere, come stiamo facendo ora.

  3. La frase che leggi nel messaggio della mia moderazione è nata perché ti accorgi che in giro ti fregano pure quello. Prima c’era scritto un altro messaggio, sono capitata nel blog di una tizia tutta tette e sensualità, e praticamente aveva la moderazione con il mio stesso messaggio, copiato e incollato. Di grazia, se si arriva a questo è palese che manco la fantasia per scrivere due righe c’ha, la gente. E quindi ho cambiato il messaggio, ribadendo però il concetto (rido).
    Virgilio era le persone semplici che si sapevano emozionare. Oggi non c’è, salvo Gas, Noti, Tapenoon, e pochi altri più nessuno che scriva cose che non sono “oggi sono andata a fare la spesa” o peggio ancora “insulti, offese, minacce, calunnie e chi più ne ha più ne metta”. Oggi vanno di moda i blog politichesi. Quelli socioculturali. Quelli che “io voglio dì la mia e tu devi pensarla come me”. Oggi vanno di moda i blog cattolici (no dai, Largen, ma tu hai mai visto un “blog cattolico” in giro in passato ???), i blog papali, quelli con i santini, e quelli di cucina. Che sono pure utili, per carità. Certe volte ci do un’occhiata anch’io.

    Non c’è nessuno che scriva una parola semplicemente per sputarla nell’etere. C’è un fine, uno scopo. Prima non ce l’avevamo uno scopo. Ci piaceva solo di esserci, come in una stanza di una grande casa, e chi prima riusciva a sfornare biscotti li metteva a tavola.

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