largen

Mi sono rotta

Io non sono scaramantica, anche se seguo con piacere la personale scaramanzia della piccola Foxye con il suo Milan.
Ma quando ho fatto il post sui "miei uomini" incidentati l'idea di esserlo, almeno un po', mi ha sfiorata.
Ebbene, spero questa sera di aver dato. Spero che aver preso la mia quota di sfiga che ha invaso il nostro ufficio in questo periodo. Ho dato una bella botta in testa sul bus. Eh si. Gli autisti del Cotral di solito sono molto bravi, oramai li conosciamo quasi tutti. Ma questa sera ho preso uno che fa un'altro percorso, uno che non prendo mai. E l'autista non lo conoscevo. Non sapevo della sua fretta di partire. Fretta che ha fatto partire il bus praticamente in curva con me nel fondo del bus che cercavo di mettermi seduta. Non ho capito niente, ho solo sentito una gran botta sull'orecchio, e la ragazza che era con me mi guardava come se fosse impossibile che io fossi rimasta in piedi.
Ora ho un orecchio dumbodiano e bello rosso. Mi fa male anche il collo e un po' la spalla. Ma la cosa che mi ha colpita è un'altra: non ero incazzata con l'autista. Non ho reagito come avrei fatto normalmente. Il mio buon carattere è molto noto sul bus. Sono rimasta seduta a cercare di capire come mi sentivo insieme alla ragazza e cercando di capire le dimensione che prendeva il mio povero orecchio.
Ad un certo punto, quando ho cominciato a sentire che il collo mi faceva male, ho pensato che non essendomi mai successo niente del genere, avrei voluto informarmi su cosa dovevo fare nel caso in cui dovesse ricorrere alle cure mediche. A chi chiederlo? All'autista, mi sono detta. Con tutta la mia tranquillità mi avvicino a lui con l'intenzione di comunicargli cosa mi era successo. E comincio a farlo. Non l'avessi mai fatto. Lui è un'autista da 12 anni, perfetto, è partito perfettamente e tanto non c'è niente da fare, in questi casi signora lei non prende niente, lasci perdere. Cercavo di spiegargli, sempre stranamente tranquilla (sarà stata la botta) che non volevo altro che informazioni, che non lo stavo accusando di niente. Ha preteso le mie generalità. Io ho cognome e nome doppio e già dal cognome si capiscono le mie origini, cosa che lui senza dubbio aveva già notato visto il mio accento. Sentito il mio cognome lui se ne esce con un "lo sapevo, ma tanto no ci ricava niente". A quel punto, più di me, comincia ad incazzarsi la mia amica, che inizia una piccola discussione con lui. Io non partecipo. Il tipo richiede il mio cognome e lo scrive sul giornale Repubblica che appoggia sul volante. Questo mentre guidava, come un pazzo, sulla Cassia bis, strada statale nota per essere presa da tutti quelli che la percorrono come una super strada. Più io cercavo di dirgli che in realtà non ce l'avevo con lui, più lui si incazzava. Alla terza o quarta volta di un suo "mi state dando fastidio" ce ne siamo tornate in fondo al bus e poco dopo siamo scese.
Ho preso il numero del bus e domani vado a denunciarlo. Mica si fa così. Razzista di merda. Che ho già dato anche qui, nei miei primi anni di Italia.

Mi sono rottaultima modifica: 2005-10-19T21:30:31+02:00da
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